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La storia della sindrome di Alport

La Sindrome di Alport è una malattia genetica rara trasmessa per via ereditaria. Nota anche come malattia delle mebrane basali glomerulari o nefrite ereditaria.

Fu descritta per la prima volta dal Dott. Cecil Alport nell’articolo Hereditery Familial Congenital Haemorrhagic Nephritis pubblicato sul The British Journal nel Marzo del 1927.

In questo articolo veniva riportato il caso di una famiglia in cui era stata riscontrata la presenza di ematuria associata a sordità di vario grado. Lo studio partiva da alcune considerazioni riscontrate all’interno di quella famiglia già nel 1924: quasi tutti i bambini, in tre generazioni, presentavano la stessa sintomatologia. 

Cecil Alport ha affermato che la sordità era presente in quasi tutti i casi, e tra i membri della famiglia, quelli maschili hanno la più alta probabilità di morte prematura.

Nessun esito di questa condizione verrà segnalato fino al 1951, quando un nuovo studio descrive gli stessi sintomi in una famiglia più grande.

Nel decennio successivo sono stati individuati circa 250 individui provenienti da circa 19 famiglie. In questo modo è stato possibile avere dati più precisi sul disturbo che, nel 1961, prenderà il nome di sindrome di Alport.

Il Dott. A.J. Williamson nel 1961 ha riassunto i tratti fondamentali:

  •  l’ereditarietà del disturbo renale è tratto dominante del sesso;
  • il disturbo renale sembra variare per famiglia, ma generalmente si presenta con ematuria e albuminuria;
  • il disturbo uditivo comincia intorno all’età di 10 anni per la maggior parte degli individui;
  •  alcuni sintomi oftalmologici sono stati osservati in alcuni pazienti.

I ricercatori hanno continuato a studiare i casi della sindrome di Alport, identificando il gene responsabile e fornendo una comprensione più chiara della genetica, dei sintomi chiave.

progressi medici dal tempo del dottor Alport, come la dialisi, il trapianto di rene e farmaci che prolungano la funzionalità renale, hanno comportato un miglioramento significativo delle vite degli individui affetti dalla sindrome. 

Ad oggi i ricercatori cercano di capire perché la malattia sia ereditaria e come progredisce, oltre sviluppare nuovi trattamenti sempre più efficaci in grado di contrastarne il decorso.  

Cause genetiche della Sindrome di Alport

La sindrome di Alport è causata da una mutazione in uno dei diversi geni che controlla la produzione della proteina del collagene IV.

Il collagene è un componente importante del tessuto di supporto del corpo. Si tratta di una proteina che costituisce la struttura fondamentale del tessuto connettivo. Concorre alla formazione delle pareti dei vasi, delle ossa, della cartilagine, dei tendini, dei legamenti. Inoltre rappresenta la sostanza fondamentale di cui sono costituiti reni, occhi ed orecchio interno.

Nel collagene IV, le catene 1 e 2 sono le componenti principali e le catene 3, 4, 5 e 6 sono meno importanti. Il gene che codifica per la catena 5 è spesso chiamato il gene Alport (COL4A5) e si trova sul braccio lungo del cromosoma X. Questo è il gene responsabile dell’80% dei casi di sindrome di Alport. Le mutazioni nei COL4A3 e nel COL4A4, entrambe presenti sul cromosoma 13, possono anche provocare la sindrome di Alport.

Spesso la malattia di Alport è nota come “malattia delle membrane basali”. Questo perché la membrana basale è una sottile membrana che separa lo strato esterno delle cellule che a sua volta separa la pelle e le mucose da un fluido interstiziale. Il collagene IV è presente in tutti i tipi di membrane basali. Nella sindrome di Alport la membrana basale glomerulare, che avviluppa la rete capillare (glomeruli) nei reni, è danneggiata.

Modelli di ereditarietà e percorsi non-classici

La sindrome può avere diversi percorsi genetici di trasmissione:

X-linked

X-linked è la forma più comune. Rappresenta circa 85% dei casi ed è dovuta a mutazioni nel gene COL4A5. Generalmente, il pattern dell’eredità è dominante X-linked, in quanto il gene di Alport (COL4A5) sul cromosoma X è mutato.
Poiché le donne hanno due cromosomi X, ereditano una forma più lieve della malattia, poiché il cromosoma X sano compensa in larga misura il gene mutato sull’altro cromosoma X. Gli uomini, che hanno solo un cromosoma X, non sperimentano questo effetto compensativo, per cui la malattia si sviluppa completamente.
Per quanto riguarda la trasmissione della malattia, nella forma legata al cromosoma X, i maschi affetti trasmettono il difetto genetico a tutte le loro figlie femmine mentre i loro figli maschi sono sani. Le femmine affette hanno invece il 50% di probabilità di trasmettere il difetto genetico ad ogni loro figlio/a. seguendo un’ereditarietà legata al cromosoma X.

Autosomica Recessiva

La forma Autosomica recessiva rappresenta il 15% dei casi. Causata da una mutazione del gene COL4A3 o COL4A4.
I genitori sono portatori sani, quindi il soggetto  (maschio/femmina) eredita il difetto genetico da entrambi.

Autosomica Dominante

Autosomica dominante rappresenta il 5% dei casi, è una forma rara associata a mutazioni dei geni COL4A3 – COL4A4.  I soggetti affetti (maschi/femmine) hanno il 50% di probabilità di trasmettere il difetto genetico ad ogni loro figlio/a.

La Sindrome di Alport: impariamo a conoscerla

Conoscere le sintomatologie, effettuare una diagnosi precoce e l’utilizzo di un approccio medico multidisciplinare sono aspetti fondamentali.

Sintomatologie

Progressiva sufficienza renale terminale, deficit uditivi variabili e anomalie oculari.

Diagnosi

Una diagnosi precoce e cure appropriate possono rallentare il decorso della malattia.

Approccio

Proprio per la varietà degli aspetti clinici è necessario un approccio multidisciplinare.

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